Protocollo ITACA

Protocollo ITACA e Sostenibilità Ambientale
Negli ultimi decenni, la crescente consapevolezza dell’impatto ambientale dell’industria delle costruzioni ha portato allo sviluppo di strumenti e normative volte a promuovere la sostenibilità. Tra questi, il Protocollo ITACA si distingue come uno dei sistemi di valutazione più significativi per misurare la sostenibilità degli edifici in Italia. Accanto a questo protocollo, la Prassi di Riferimento UNI/PdR 13:2019 fornisce ulteriori linee guida per l’edilizia sostenibile, contribuendo a definire standard più elevati per la progettazione e la costruzione di edifici rispettosi dell’ambiente
Cos’è il Protocollo ITACA?
Il Protocollo ITACA è uno strumento di valutazione volontario che misura le prestazioni di sostenibilità degli edifici. Sviluppato dall’Istituto per la Trasparenza, l’Aggiornamento e la Certificazione degli Appalti (ITACA), questo protocollo si basa sulla norma internazionale ISO 21929-1 e si adatta alle specificità del contesto italiano. Il protocollo valuta diversi aspetti della sostenibilità edilizia, tra cui l’efficienza energetica, l’uso delle risorse, l’impatto ambientale e il benessere degli occupanti.
Il sistema di valutazione del Protocollo ITACA è articolato in una serie di criteri, suddivisi in aree tematiche, ciascuno dei quali viene ponderato per riflettere la sua importanza relativa. Gli edifici sono valutati secondo una scala che va da -1 a +5, dove il punteggio massimo rappresenta un elevato livello di sostenibilità. Questo sistema di rating fornisce un quadro chiaro e completo delle prestazioni ambientali di un edificio, facilitando la comprensione e l’adozione di pratiche sostenibili nel settore delle costruzioni.
UNI/PdR 13:2019: Linee Guida per l’Edilizia Sostenibile

 

La Prassi di Riferimento UNI/PdR 13:2019, fornisce le linee guida per la progettazione, la costruzione e la “gestione” degli edifici sostenibili. Questa prassi è stata sviluppata dall’Ente Nazionale Italiano di Unificazione (UNI) in collaborazione con ITACA e rappresenta una sorta di manuale operativo per coloro che vogliono adottare i principi della sostenibilità nelle proprie attività edilizie. La UNI/PdR 13:2019 fornisce criteri dettagliati per la valutazione delle prestazioni ambientali degli edifici, coprendo vari aspetti quali l’efficienza energetica, l’uso delle risorse idriche, la qualità ambientale interna e la gestione dei rifiuti. Uno degli obiettivi principali di questa prassi è promuovere l’integrazione dei principi di economia circolare nel settore edilizio, incoraggiando l’uso di materiali riciclati e riciclabili, nonché la riduzione dei rifiuti e delle emissioni di CO2.
La prassi di riferimento UNI/PdR 13:2019 si applica sia a edifici di nuova costruzione sia a edifici oggetto di ristrutturazione importante di primo livello che coinvolgano non la singola unità immobiliare, ma l’intero edificio 
La prassi di riferimento UNI/PdR 13:2019 tende ad analizzare e valutare differenti aree che rappresentano macro-temi che si ritengono significativi ai fini della valutazione della sostenibilità ambientale di un edificio. Il presente documento considera 6 aree di valutazione, di seguito elencate:
− Area A. Sviluppo e rigenerazione del sito;
− Area B. Energia e consumo delle risorse;
− Area C. Carichi ambientali;
− Area D. Qualità ambientale indoor;
− Area E. Qualità del servizio;

 

− Area H. Adattamento ai cambiamenti climatici
L’Importanza della Sostenibilità Ambientale nel Settore Edilizio
L’edilizia sostenibile è diventata una priorità globale, data l’urgente necessità di ridurre l’impatto ambientale del settore delle costruzioni, responsabile di una quota significativa delle emissioni globali di gas serra e del consumo di risorse naturali. Il Protocollo ITACA e la Prassi UNI/PdR 13:2019 rappresentano strumenti fondamentali per raggiungere questi obiettivi, fornendo linee guida e criteri di valutazione che aiutano a migliorare la sostenibilità degli edifici lungo tutto il loro ciclo di vita.
Il Protocollo ITACA viene richiamato nell’ambito del DM 23 giugno 2022 quale strumento (rating systems) per la dimostrazione della conformità del progetto e dei requisiti del progettista ai Criteri ambientali. I Criteri Ambientali Minimi (CAM), indicati nell’ambito del Piano per la sostenibilità ambientale dei consumi del settore della pubblica amministrazione, sono i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato. L’art. 57 comma 2 del D.Lgs 36/2023 (nuovo Codice dei contratti pubblici) prevede l’obbligo per le stazioni appaltanti di inserire nella documentazione progettuale e di gara le specifiche tecniche e le clausole contrattuali contenente i CAM.
Da quanto premesso il Protocollo ITACA, che nasce su impulso della Conferenza delle Regioni e vuole essere uno strumento di riferimento per stazioni appaltanti e operatori economici, non può non tenere conto delle modifiche introdotte dai CAM.

 

Conclusioni

Il Protocollo ITACA e la Prassi UNI/PdR 13:2019 rappresentano strumenti essenziali per promuovere la sostenibilità ambientale nel settore edilizio. Grazie a questi strumenti si ha a disposizione un quadro chiaro e coerente per progettare edifici che non solo rispondono alle esigenze dei loro occupanti, ma che rispettano anche l’ambiente e contribuiscono a un futuro più sostenibile. In un contesto in cui la responsabilità ambientale diventa sempre più centrale, adottare e promuovere questi standard non è solo una scelta etica, ma anche una strategia vincente per il futuro del settore delle costruzioni. La Oytis Srl è dotata di tecnici esperti nell’applicazione della prassi di riferimento, la quale viene applicata già in fase di progettazione scegliendo materiali, soluzioni e distruzioni spaziali, garantendo qualità, efficienza energetica e rispetto per l’ambiente.

Oytis
lorusso.vincenzo88@gmail.com
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